Il Parlamento Europeo ha di recente approvato una risoluzione volta alla tutela del “diritto alla disconnessione”, inteso come quel diritto del lavoratore a non essere continuamente e costantemente reperibile ed avere quindi la libertà di non rispondere alle comunicazioni di lavoro durante il periodo di riposo, senza che questo possa in qualche modo compromettere la sua situazione lavorativa.

L’esigenza di distinguere nettamente la vita privata da quella vita professionale si è infatti sensibilmente acuita con la diffusione massiva dello smart-working che, ad oggi, vede coinvolta una vastissima platea di lavoratori, i quali riferiscono di essere soggetti a livelli sempre più crescenti di ansia e stress (fino ad arrivare, in alcuni casi, al burnout).

Il Parlamento quindi – non senza rimarcare che la costante connettività possa causare anche problemi di salute – ha chiesto una nuova legge UE a tutela del “diritto alla disconnessione” (che al momento non risulta tutelato da nessuna norma europea), che permetta ai lavoratori di disconnettersi al di fuori dell’orario lavorativo senza conseguenze, e che stabilisca degli standard di base da rispettare per il lavoro da remoto.

 

Gli obiettivi della nuova legge europea saranno quindi, verosimilmente:

– la tutela del tempo libero dei lavoratori;

– la prefigurazione di standard  e regole lavorative chiare;

– la garanzia di una remunerazione adeguata alle condizioni di lavoro;

– la tutela dell’esercizio del diritto alla disconnessione senza che ciò comporti per i lavoratori discriminazioni, critiche, licenziamenti o altre ripercussioni negative da parte dei datori di lavoro;

– la fornitura ai lavoratori dell’attrezzatura necessaria per lavorare da casa (materiale, connessione, elettricità);

– la volontarietà dello smart-working (che non deve essere imposto).

 

Curiosità: Lo sapevi che in Italia, il diritto alla disconnessione è previsto in favore dei lavoratori subordinati che svolgono il lavoro in modalità agile dall’articolo 19 della legge numero 81 del 2017, stabilendo che il contratto di lavoro deve contenere “le misure tecniche e organizzative necessarie per assicurare la disconnessione del lavoratore dalle strumentazioni tecnologiche del lavoro”?

Puoi consultare la Risoluzione del Parlamento europeo del 21 gennaio 2021 e l’allegata proposta di direttiva qui.

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